Sergey Lebedenko

Basi sociali dei sistemi politici

La politica e l'economia sono le cose correlate. Negli ultimi duecento anni l'economia mondiale è cambiata qualitativamente più volte. Dal tempo di colonizzazione dell’America e della formazione delle forme di governo consolidate l’ordine tecnologico della società è cambiato sei volte, è avvenuto il mondialismo dell'economia.

Cosi, ha avuto luogo un divario qualitativo tra i metodi di gestione e regolamentazione economici e politici. Con il mondialismo e gli eventi oggettivi nei processi degli ordini tecnologici, è avvenuta l’estromissione dal mercato dei piccoli e medi produttori da parte delle corporazioni. Dovuto alla riduzione delle capacità di risorse per il controllo e l'attivita' di lobby, la loro partecipazione attiva alla vita politica dei paesi anche è stata ridotta. Il mondialismo ha anche estromesso il ruolo regolamentativo del mercato - è stato sostituito da cartelli latenti e gruppi dei lobbisti globali aventi i budget equiparabili a quelli dei molti paesi. 


Esistono anche più profondi fattori correlati: l'individualismo di massa, che ha avuto l’origine nei primi ordini tecnologici, sorto come risultato della necessità delle qualità competitive individuali dei rapporti di mercato e la diffusione dello sviluppo dei principi opportunistici nella società. Questi due fattori non potevano non influenzare l’ordinamento politico dei paesi. La conservazione nelle attuali realtà politiche ed economiche dei principi opportunistici ha portato all'arricchimento dei membri più procaccianti della società a scapito dell'impoverimento della maggior parte degli abitanti del mondo. Tale situazione ha causato tensioni sociali in molti paesi. Non sono spontanee, come sembra a prima vista, le scariche di tensione provocate, che ci osserviamo in varie parti del mondo.


Lo sviluppo ulteriore degli eventi senza modificare i principi opportunistici del comportamento sociale è possibile in varie direzioni. Ma anche nella versione più ottimistica è l’affrontamento dei tutti contro tutti in variazioni diverse delle strategie ed in qualsiasi sua forma con gli esiti che peggiorano la qualità della vita della gente. Per farla breve, ci troviamo di fronte alle guerre ibride di logorazione. Insomma, anche le vite della gente sono sotto la minaccia di distruzione a causa della mancanza dei fattori deterrenti.


 La presenza su questa fase di sviluppo della società dell'opportunismo nell'economia, nella politica e nella vita sociale significa l’aspirazione alla prevalenza di una persona, dei gruppi o clan - non importa, ma in una società limitata delle risorse e dello spazio ne sarà realizzato a scapito di altri membri della società. Per ora non esiste nessun altra scelta. L'opportunismo è finale per la sua natura nei limiti delle risorse e degli spazi limitati.


Il populismo politico ed economico sono derivati dell'opportunismo. L'opportunismo di vari raggruppamenti - comunisti, socialdemocratici nel periodo del terzo ordine tecnologico del secolo scorso, nelle condizioni dello spazio e delle risorse principali al momento distribuiti, ha già mostrato al mondo il pericolo, esploso sotto forma delle due guerre mondiali, che hanno portato a conseguenze disastrose.


Come conseguenza degli eventi, la trasformazione postbellica dei principi di comportamento opportunistici verso quelli pareto-ottimali ha consentito a passare indolorosamente alla fase pacifica dello sviluppo delle democrazie in tutto il pianeta, all'umanità ad attraversare il quarto, quinto, a procedere al sesto ordine tecnologico ed al mondialismo dell'economia. Sono apparse le basi dei principi della sicurezza collettiva, le prospettive di sviluppo umano universale. La gente si fu sentito libera, iniziò l'era dei viaggi di massa e dei semplici contatti umani in tutto il pianeta.


Purtroppo, quelli che ancora ricordavano le conseguenze delle concentrazioni opportunistiche del potere e delle risorse in uniche mani, sono andati in altro mondo. Le generazioni successive non conservano l'esperienza a livello genetico. Si è verificata una catena degli eventi ulteriori, dove, sotto il manto della tolleranza e del liberalismo, con l’indottrinamento della popolazione, è avvenuto il ritorno dei principi di comportamento opportunistici a tutte le sfere della vita umana. A chi è stato utile - ora non è difficile indovinare dalle risorse distribuite, dai benefici ricevuti.


La gente comune, essendo il beneficiario evidente dell'ottimalità paretiana, ma come portatori della coscienza di massa, che è sincretica, contraddittoria, emotiva e superficiale, non sono in grado di giungere alla comune comprensione e consapevolezza della realtà sociale. Per questo motivo, i popoli non sono in grado di attuare principi sociali più progressisti. L'implementazione dei principi dell'ottimalità paretiana nella società è possibile da parte di una forte personalità o di un’organizzazione con le risorse adeguate, in grado di formulare gli obiettivi, i modi del conseguimento e dell’attuazione quanto programmato.


Ma la motivazione per l'implementazione piuttosto che sorga nel caso di un vantaggio specifico per un individuo o un'organizzazione. Un tale paradosso "opportunistico".


La "finestra delle opportunità" esistente per l'introduzione dell'ottimalità paretiana sociale è più situazionale che coscientemente necessaria in assenza delle situazioni altamente estreme.


La presenza delle situazioni sociali estreme (che rafforzano le contraddizioni dell'opportunismo) confermate dalla storia indica l'introduzione consapevole dei principi pareto-ottimali dell’ordinamento della società: da parte degli immigrati con scarsità delle risorse, nell'ordinamento postbellico mondiale.


Quindi, come risultato delle contraddizioni accumulate, al momento c'è una realtà oggettiva e una "finestra delle opportunità" per il passaggio ai principi pareto-ottimali dello sviluppo della società senza fattori dielle situazioni altamente estreme dell'ambiente.

 

Date: 5 ottobre 2020

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